martedì 10 novembre 2009

Il rischio di un nuovo terrorismo



E’ di ieri la notizia dell’arresto di altre quattro persone implicate nell’assalto di Casa Pound a Pistoia. Questo provocherà ulteriori tensioni nell’ambiente della sinistra extraparlamentare e dei Carc toscani.
Domenica sul Riformista, Giampaolo Pansa firmava l’editoriale Troppi fans per chi può sparare. Parlando del Nuovo “Comitato Anna Mantini del nuovo Partito comunista italiano”, costituitosi a Firenze, ricordava che il gruppo avrebbe agito nella clandestinità e che lo stesso aveva espresso solidarietà al leader toscano dei Carc (Comitato di appoggio alla resistenza per il comunismo), Alessandro Della Malva, arrestato a Pistoia per l’assalto al circolo Casa Pound, e ai giovani di Livorno, dott, Alessandro Orfano e Elisabetta Cipolla agli arresti domiciliari.
Commenta Pansa: “Non conosco il testo integrale inviato a Repubblica …Sono le solite accuse rivolte al governo Berlusconi di proteggere i fascisti. Con un ritratto allucinato della realtà italiana: “La borghesia imperialista non può permettere ai comunisti di discutere, di agire, di organizzarsi liberamente. Perciò il nuovo PCI ha deciso di operare nella clandestinità. Stiamo a fianco delle masse popolari che si stanno sollevando, che si organizzano, che costituiscono il nuovo potere”…Alcune settimane fa, m’era capitato di dire che sentivo puzza di anni Settanta, La mia era una sensazione istintiva, da vecchio cane da caccia che aveva visto nascere il terrorismo brigatista.”.
A Livorno purtroppo la sinistra extraparlamentare (vedi Rifondazione e il suo capo Trotta) si è subito lanciata nelle manifestazioni e nelle dichiarazioni a favore dei movimenti e di coloro che erano incappati nelle misure cautelari. Nonostante che Veltroni (ma chi è più ormai Veltroni?) abbia affermato . “C’è troppo odio, siamo a un passo dalla violenza”, anche la sinistra parlamentare, quella del PD tanto per intenderci ha firmato per la liberazione immediata dei tre fermati:
Susanna Camuso, segretaria nazionale della Cgil, parla di disagio sociale, più che di violenza politica. Sappiamo bene che la crisi economica può essere un incubatoio del nuovo terrorismo del XXI secolo; sarebbe quindi opportuna la massima prudenza ed evitare comunque di cavalcare la tigre.
A Rifondazione comunista viene chiesto un sostegno e una presa di posizione a livello nazionale, perché “E’ sempre più chiaro che l’arresto e le denunce a danno dei compagni sono avvenute per il loro ruolo politico in Toscana e per la determinazione con cui portano avanti le lotte in difesa della libertà di espressione, contro la riabilitazione del fascismo e la mobilitazione reazionaria”. Si fa poi appello “a tutti quelli che hanno un animo onesto e sono stanchi di repressione e soprusi da parte di una borghesia fascista che si nasconde dietro una parvenza di perbenismo e si sente talmente forte che non pensa di avere nemmeno più bisogno di rispettare la Costituzione Italiana”.
E’ chiaro che in questo contesto il termine “antifascismo” assume il significato semantico che gli attribuivano coloro che, come Feltrinelli , il colonnello Lazagna e altri, parlavano di “Resistenza tradita” e di necessità di riprendere le armi per concluderla con il socialismo realizzato
Secondo questa logica quindi la difesa della Costituzione prevede anche l’esercizio della violenza privata, dal momento che la violenza dello Stato non è più legittima in quanto che lo Stato stesso ha perso la sua legittimità essendo fascista per cui è prevista la doverosità della lotta armata.
Se il pericolo è grande la prudenza dovrebbe essere maggiore. Ma non sembra che questa sia la strada scelta dalla nostri sinistra.


Guido Guastalla

Ps: vi aggiungo i link per la visione di due video su youtube.
Il primo intitolato l`antifascismo non si processa mostra parte della manifestazione tenutasi a Livorno a tutela dei "compagni" e chiaramente dichiara come lo scopo di tale manifestazione sia fare pressione sul sindaco della citta` per ottenerne l`appoggio.
Il video esprime la concezione di superiorita` antropologica nei confronti di coloro che non sono veri compagni ed evidenzia la presenza di una rete radicata in tutte le citta` toscane,da Massa Carrara, a Livorno a Pistoia
Sono interessanti anche i commenti al video alcuni dei quali d`odio e disprezzo nei confronti di Pansa, altri invocanti l`immunita` per gli "antifascisti" vittime della repressione borghese e fascista.Le solite parole usate negli anni '70

Alessandro Bertonelli

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