venerdì 15 maggio 2009


Mi ha colpito profondamente il discorso che il nostro Presidente della Repubblica ha fatto in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria dedicato alle Vittime del Terrorismo.

In particolare bisogna dare atto alla Prima Carica dello Stato di aver preso una chiara e coraggiosa posizione su un tema che, per molti anni, è stato usato in modo infame da alcune forze politiche per catturare il consenso delle masse.

Sto parlando della questione dell’esistenza o meno del cosiddetto “Doppio Stato”.

Le parole del nostro Presidente su questa questione non lasciano spazio al dubbio.

Cito una frase che il Presidente ha pronunciato in un più ampio discorso in cui stava affrontando le spinose questioni dei troppi episodi di sangue che hanno caratterizzato un lungo periodo della storia del nostro Paese e delle difficoltà incontrate da coloro a cui noi cittadini italiani abbiamo domandato di condurci alla ricerca della verità e della giustizia.

“Il nostro Stato democratico, proprio perché è sempre rimasto uno Stato democratico e in esso abbiamo sempre vissuto, non in un fantomatico doppio Stato, porta su di sé questo peso…”.

(Il peso che l’Italia democratica si porta sulle spalle e a cui si è riferito esplicitamente Napolitano è il fatto che spesso troppe cose sono rimaste incompiute nel cammino che doveva condurre alla verità).

Si potrebbe polemizzare sul fatto che la vita politica di Giorgio Napolitano è stata vissuta proprio in quel partito che su questa menzogna ha costruito la sua fortuna politica, ma di fronte a una presa di posizione così netta e coraggiosa, non mi sembra il caso di fare inopportune dietrologie.

Sul quotidiano “L’opinione” martedì 12 maggio c’era un interessantissimo articolo in cui il giornalista Paolo Pillitteri ci informava della chiara presa di posizione di Napolitano.

Ma la sorpresa l’ho trovata il giorno seguente, mercoledì 13 maggio, su “Europa”, quotidiano degli ex-margheritini del PD.

In un articolo dal titolo emblematico “Lo Stato parallelo c’era”, il giornalista Federico Orlando, rovesciando il significato delle parole del Presidente, dava una versione diametralmente opposta, ribadendo, senza la minima esitazione, la tesi secondo cui la storia del nostro Paese sarebbe caratterizzata da tutta una serie di episodi oscuri che avrebbero manovratori ancora più oscuri, che dirigevano il tutto dall’alto.

Devo dire che in Italia siamo davvero strani.

Io non mi sarei mai aspettato che fosse addirittura un giornale molto vicino a quelli che grosso modo sono gli eredi della vecchia sinistra democristiana, ad organizzare una disperata resistenza per arginare gli effetti dirompenti delle parole di un vecchio comunista che, da Presidente della Repubblica, ha coraggiosamente fatto crollare un dogma tanto caro ai suoi vecchi compagni comunisti.

Ma la cosa più buffa è un’altra.

Se fosse ancora in vita la vecchia “Balena Bianca” su “Europa” del 13 maggio, con ogni probabilità, avremmo letto un articolo completamente diverso da quello scritto da Orlando.
E magari noi cittadini italiani, l'altro giorno, sul giornale degli ex-margheritini, avremmo letto addirittura un bellissimo pezzo dai toni clamorosamente trionfalistici, fatto per evidenziare che un ex comunista ha finalmente ammesso che i moderati italiani hanno sempre operato nel rispetto delle regole democratiche e non tramando contro gli italiani.


Francesco.

Articolo tratto dal Blog http://pensieroliberale.ilcannocchiale.it

Nessun commento:

Posta un commento