giovedì 4 giugno 2009

L'Ikea a Livorno

I servizi del Corriere di Livorno sull’Ikea sono, a mio parere, un esempio di buon giornalismo.
Mi spiego meglio. Tutti nella Toscana orientale vorrebbero una sede Ikea. Innanzitutto perché non è un doppione di supermercati alimentari che tendono a desertificare i centri storici; in secondo luogo perché in Toscana, al momento, salvo errori ce n’è uno solo a Firenze; in terzo luogo perché muove centinaia di migliaia di acquirenti da tutte le zone limitrofe nell’arco da cento fino a duecento kilometri di distanza; in quarto luogo perché crea occupazione in dimensioni consistenti; in quinto luogo perché la soluzione prospettata, un grande Out let, sarebbe disastrosa per il commercio cittadino; inoltre con una programmazione urbanistica e di mobilità urbana intelligente potrebbe portare benefici effetti anche al centro storico, con flussi in entrata per negozi, ristoranti, spettacoli, mostre, e così via.
Qualunque città farebbe ponti d’oro a questa compagnia commerciale, offrendo terreni almeno a prezzi di mercato, servizi (tia, trasporti, viabilità etc.) a condizioni concordate e vantaggiose.
Tutto il mondo è ormai in concorrenza e le iniziative di qualsiasi genere sono contese senza esclusione di colpi. Livorno purtroppo è una infelice eccezione.
Quando in Consiglio comunale le opposizioni di destra e di sinistra si opposero strenuamente alla soluzione del lodo Fremura prospettato dal Sindaco avevano ben presente la necessità che l’Amministrazione comunale si riservasse una capacità di governance sul territorio, ampia e flessibile. Il sindaco invece nel difendere testardamente la sua soluzione del Nuovo centro, affermando inoltre che si trattava dell’ultimo terreno disponibile per l’urbanizzazione di Livorno, rinunciò così, di fatto, ad ogni e qualsiasi rete di salvataggio per la realizzazione del bene comune futuro. Va da sé che il monopolio delle aree e della loro destinazione d’uso è legittimo solo se è nelle mani pubbliche, che sono le uniche, attraverso la buona politica e gli strumenti legislativi ed urbanistici a poter indirizzare verso gli interessi della collettività un bene non riproducibile all’infinito (Naturalmente non stiamo parlando di Livorno dove l’allocazione dei terreni, delle licenze, delle concessioni, è avvenuta con ben altri intenti e obbiettivi).
Ebbene, quello che sta accadendo e che il Corriere di Livorno ha così bene descritto è la famosa riprova del nove del fallimento delle decisioni politiche e urbanistiche della giunta Cosimi. La scelta per risolvere il contenzioso Fremura e il mancato inserimento di eventuali clausole normative eo ostative impediscono oggi alla collettività di fruire di un asset positivo per la città e per l’intera Provincia.
Se ce ne fosse ulteriore bisogno è questo un caso da manuale per bocciare definitivamente l’operato degli ultimi cinque anni di gestione cieca, inetta, incapace di perseguire il bene comune, della giunta Cosimi.
Penso inoltre che su argomenti di questa importanza dovrebbero essere consultati anche gli altri comuni della provincia e l’Amministrazione provinciale.
Il giovane, ineffabile e garbato segretario del PD, Marco Ruggeri, si inserisce in modo maldestro nel dibattito, dicendo che le proposte di Marco Taradash “non hanno niente a che vedere con i bisogni di Livorno. Noi la battaglia per rilanciare la città, per svilupparla e renderla competitiva, la facciamo dicendo "nessuno resti solo" che è l’opposto di quello che dice la destra…” . Peccato che non fosse presente all’incontro col Ministro Sacconi ( ma avrebbe potuto leggerne sui giornali); avrebbe appreso che l’attuale governo si impegna con l’Eni per tenere aperta la raffineria ( e quindi garantire anche il suo posto di lavoro, ben più sicuro della sua incerta carriera politica) e ad utilizzare gli ammortizzatori sociali per tutto il tempo necessario e per tutti i lavoratori che ne avessero bisogno.
Anche per lui, mi vien fatto di usare quella frase di Totò :”Ma mi faccia il piacere!”. Purtroppo, al di là della gag comica la convinzione è che questa classe (per così dire) dirigente sia altamente pericolosa per il futuro nostro e soprattutto delle nuove generazioni di livornesi.

Guido Guastalla
Candidato lista Taradash

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