giovedì 23 aprile 2009

Le macchinazioni della sinistra.


Davide Baldi e Giovanni Soggia sono due giovanottoni, di belle speranze e tanta fantasia, poco più che neo-laureati: il primo a Genova (tesi su “regolamentazione del servizio idrico in Italia”), il secondo alla Bocconi.
È questa la coppia che sul sito della sinistra economica al caviale de La voce.info si è letteralmente inventata la “bufala” dello “spreco” di denaro per il referendum. Conti e numeri calcolati a capocchia per costruire la “leggenda-metropolitana” della tassa Bossi di 400 milioni, mettendoci dentro perfino icosti della baby sitter delle coppie che dovranno andar via da casa per recarsi al seggio.
La “balla spaziale” diventata il mantra di Franceschini, Di Pietro e soci è stata partorita il 24 febbraio sul web, ripetuta, cavalcata, passata di bocca in bocca fino a diventare la Verità. Ecco il paradossale “conto della spesa” referendaria secondo i due giovani…“economisti”, che hanno fatto un po’ come quella colf furbetta che presenta ai padroni scontrini del supermercato riciclati. Partiamo dai presunti 400 milioni. Più di un quarto, 127 milioni, sarebbero i costi “indiretti” sopportati dai cittadini secondo questo surreale calcolo: il tempo medio per andare a votare è di 30 minuti; quella mezz’ora vale 3,15 euro (la metà del salario orario “di riserva”); moltiplichiamolo per il numero degli elettori e si arriva ai 127 milioni di euro. I due “scienziati” ci spiegano poi che: le famiglie con figli sono 3 milioni, di queste il 33% non ha nonni a casa, dunque dovrà far ricorso alla baby sitter per andare a votare, costo della prestazione di 4 ore (ma non bastano 30 minuti per arrivare al seggio?) pari a 35 euro.
Totale: 37 milioni di euro in carico alla “tassa Bossi”. E i presidenti di seggio e gli scrutatori? Altro percorso contabile spericolato: valore della giornata lavorativa persa 102 euro, totale altri 37 milioni.
A questo punto ne restano 200 da giustificare.
Tutti costi diretti, dicono loro: presidenti e scrutatori (ma non li abbiamo già calcolati?), forze di polizia, ministeriali, trasporto schede etc.. Per arrivare a 165 milioni.
Un calcolo che però non prevedeva l’accorpamento con i ballottaggi.
Accorpamento che finisce, occhio e croce, per più che dimezzare i cosiddetti costi diretti.
Conclusione: se calcoliamo i benefici dell’accorpamento, se togliamo le baby sitter, il consumo delle suole delle scarpe degli elettori e tutto l’ambaraban inventato dai solerti “economisti” della Voce.info si arriva sì e no a un’ottantina di milioni. Sempre che non si voglia calcolare il danno biologico per i bambini lasciati soli…
Ma a questo penserà il Pm di Italia dei Valori.

Fausto.

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